n gruppo di amiche innamorate dell'avventura. Di ritorno da una discesa di rafting, un incidente d'auto strappa a Sarah la piccola figlia Jessie e il marito Paul. La vita non ha più senso. Un anno dopo la spregiudicata Juno riunisce il gruppo per una discesa nelle cave di Boreham, sugli Appalachi, ma una volta sotto niente sembra combaciare con la descrizione del libro guida. Nel buio assoluto, ad attendere Sarah, Juno e le altre speleologhe, c’è un incubo di morte, e la soluzione delle loro amicizie irrisolte.
Gli USA traballano, il Giappone stupisce, la Corea segue, ma è dall'Inghilterra che arriva l'horror che gli appassionati aspettavano da anni. Anni in cui sembrava di doversi rassegnare ad un canovaccio che prevedeva: begli spunti; tensione tenuta con effettacci cadenzati che risollevavano all’ultimo secondo uno svolgimento sull'orlo del collasso; personaggi solidi come bolle di sapone; colpi di scena tanto imprevedibili quanto improponibili. E invece è successo. Un giovanotto britannico ha pensato che non c’è bisogno di sofismi pseudo-intellettuali e ossessioni da originalità ad ogni costo per fare un grande film di genere, ma solo onestà.
La discesa è il titolo perfetto per raccontare la calata negli abissi (sia quelli rocciosi e neri delle grotte, sia quelli ancor più neri delle loro anime) di sei donne, che armate di piccozza mettono lo spettatore di fronte ad un dilemma più inquietante delle bianche creature che abitano le caverne: chi dei due è veramente la bestia?
La prima ora di film carbura l'angoscia e la claustrofobia, fino all'apparizione delle creature: in quel momento Marshall se ne infischia del vedo-non-vedo, sbatte i “crawlers” in scena e dà inizio a una carneficina, fatta di colpi al volto e mai bassi. Un punto in cui le torce delle ragazze si esauriscono, finiscono anche i fiammiferi, si sprofonda nel buio totale. Un nadir da cui comincia “l’ascesa”, colorata dal bianco dei mostri e dal rosso del sangue, ma cui non partecipano le ragazze, sempre più nere nel nero.
Un film teso, vivido e avvincente, che molti definiranno, come suggerito dallo stesso Marshall, una sorta di “tranquillo weekend di paura sotto terra”. Gli stessi che probabilmente diranno essere più un thriller che un horror, proprio come si compiacciono di fare da decenni a proposito di Shining e Alien <------ qui la trama comunque non so quanto fa paura perchè anch'io come te ho troppa paura degli horror!!
ciauuuuuuuuuuuu