Io proporrei una retrospettiva tutt'altro che piccola sul regista Alfred Hitchcock e l'affascinante attore James Stewart. Partendo da "Nodo alla gola" (1948), passerei poi a "La finestra sul cortile" (1954), "L'uomo che sapeva troppo" (1956), finendo poi col capolavoro "Vertigo" (1958).
Non ho mai fatto mistero della mia passione per James Stewart, un attore di talento e classe che ho conosciuto grazie ai film di Frank Capra, e ho apprezzato moltissimo le sue collaborazioni col maestro bel brivido Hitchcock, regista che ha sfornato opere abbaglianti e ricche.
Avendolo citato, non mi dispiacerebbe nemmeno una retrospettiva su Frank Capra, affiancando sempre la grande figura di Stewart, approfondendo pellicole come "L'eterna illusione" (1938), "Mr. Smith va a Washington" (1939) e la splendida favola "La vita è meravigliosa" (1946).
Frank Capra è uno di quei registi che coi suoi film ti scaldano il cuore. Pellicole come "Accadde una notte" ed "E' arrivata la felicità" sono dei veri e propri gioiellini della cinematografia mondiale.
Si parla dell'epoca d'oro di Hollywood, i fantastici anni trenta e quaranta, film che commuovevano e divertivano il grande pubblico, non sfociando mai nella banalità.
Frank Capra ha fortificato e dato splendore a talenti come Stewart, Gary Cooper ("Arriva John Doe"), Jean Arthur ("E' arrivata la felicità") e Barbara Stanwyck ("Femmine di lusso").
Non è questione di essere legati al passato disprezzando il cinema del presente, semplicemente è dal cinema degli anni indietro che moltissimi registi d'oggi traggono ispirazione.
Il cinema di Hitchcock, di Frank Capra, di Buster Keaton, di Rainer Werner Fassbinder, di Charlie Chaplin, di Richard Brooks, di Sam Peckinpah, di Federico Fellini e di molti altri ancora, sono le fondamenta del cinema contemporaneo.
Ciao sasha, è sempre bello rispondere alle tue domande :)