Oddio poi senti Clint Eastwood in Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo e ti cadono i còglioni. E comunque di lingua da imparare ce ne sarebbe solo una solo per le teste di mìnchia come te che non sanno che i film si fanno anche in paesi che non sono di lingua inglese.
Per altro guardare un film in una lingua straniera presuppone che si sia a conoscenza di modi di dire, di slang, pure che si abbia una cultura simile a quella di chi lo ha fatto.
Prendiamo per esempio Il Grande Lebowski, uno dei migliori casi di doppiaggio ed adattamento. Nell'originale Buscemi quando scambia Lenin per Lennon, continua a ripetere "I am the Walrus, I am the Walrus" ecc... canzone conosciutissima in USA e Inghilterra, riferimento a Il Tricheco e il Lagnaiuolo di Carroll inserito in Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò e inserita nel film tv Magical Mystery Tour, che in Italia non è mai stato trasmesso prima del 2012.
Questa canzone, così come la storia di Carroll, è molto poco conosciuta in Italia, pure tanti fan dei Beatles la conoscono poco e quindi il gioco di parole Lennon Lenin non sarebbe mai arrivato al pubblico italiano come arriva al pubblico inglese. E infatti quella canzone è stata sostituita con Ob-la-dì Ob-la-dà.
Qui non è questione di imparare la lingua, ma di vivere in Inghilterra.
Guardare un film in una lingua diversa non te lo fa godere appieno, perché non puoi godere appieno della lingua, non impari una lingua in modo così profondo da poterla capire come un madrelingua e quindi ti perdi per strada dei significati. Io l'inglese lo capisco, lo so leggere e scrivere, ma non leggerei mai un libro in inglese né guarderei mai un film in inglese a meno che non sia costretto a farlo e in quel caso lo guardo sottotitolato.
Guardare un film con i sottotitoli per me è una assurdità, se sei impegnato a leggere i sottotitoli non puoi guardare le immagini e quindi non guardi un film leggi una sceneggiatura a fumetti che è diverso.
Quindi, ben venga il doppiaggio. Poi che in taluni casi doppiaggio e traduzioni facciano schifo è un altro discorso. Nessun paese al mondo trasmette film stranieri che non siano o doppiati o sottotitolati. Tra il doppiaggio e i sottotitoli scelgo 100 volte il doppiaggio.
Comunque a Hollywood doppiano i film da tempi immemori, addirittura prima del doppiaggio, i film venivano girati in più lingue (Ollio e Stanlio non sono mai doppiati per esempio prima del 1935, ma sono loro stessi a recitare in Italiano e pure in tedesco, spagnolo e francese, dopo di che subentrò il doppiaggio e per dire Ollio venne doppiato da un certo Alberto Sordi - è per quello che dicono stupìdo invece di stùpido)
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Ti faccio un esempio, se in Veneto dico igàigàegambe ottengo un gioco di parole quell'espressione può essere interpretata sia come gli hanno legato le gambe, sia come i galli hanno le gambe. Con questo posso costruire un gioco di parole divertente che un non veneto pur conoscendo la lingua come un non anglofono conosce l'inglese non capirebbe o comunque non capirebbe con la dovuta immediatezza, togliendo perciò gran parte del significato di usare una tale espressione, glielo dovrei spiegare perché fa ridere.
Se uso i sottotitoli, non ottengo nessun risultato degno di valore, perché dovrei tradurre e poi spiegare perché è divertente. Mentre se doppio e traduco, posso cambiare le parole, trovando una espressione italiana che si presta allo stesso gioco mantenendo così inalterato il significato reale che non è quello letterale.
Finora l'unico vero problema inevitabile di doppiaggio che ricordi è Hodor, Hold the door, ma perché quella parte non è nei romanzi e quindi all'inizio del doppiaggio non si sapeva che sarebbe finita così e si sono quindi trovati a dover superare un problema insormontabile. Lo avessero saputo in precedenza gli avrebbero cambiato il nome in qualcosa che potesse mantenere inalterata quella scena clou. Tra l'altro la traduzione è comunque efficace e trasmette il 99% di quello che dovrebbe trasmettere e stiamo parlando di quello che è probabilmente la più difficile delle traduzioni mai incontrate da una squadra di doppiaggio.