Io ho avuto un dietro front clamoroso a causa di questo film.
Sarà che l'attendevo troppo, troppo tempo e che speravo in una sorta di rinascita di Scott dopo avermi delusa profondamente con film come "Prometheus" e "Robin Hood", il primo agghiacciante da quanto mal realizzato è, il secondo alquanto inutile. Forse per queste ragioni ed anche per il cast ed il soggetto di McCarthy che m'intrigavano molto, che sono entrata in sala con la più assoluta positività, e ho mantenuto un sorriso stampato nel corso di tutto il film. Fin quando, qualche giorno più avanti, dopo che l'effetto euforico da "attesa impaziente di un film" era calato, mi sono detta "Ma che film ho visto?".
Così sono tornata al cinema e questa volta con mille punti interrogativi, della serie "Ma ero in me quel giorno? Sicura che non mi abbiano sedata?". Sospetto veramente sia così, perché quando sono uscita dalla sala alla seconda visione di "The Counselor", la mia espressione facciale era più o meno quella del Sindaco del paese di Halloween nel film "Nightmare Before Christmas", e non intendo la faccia gioiosa!
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Le uniche cose che funzionano, secondo me, in questo film sono la regia ed il cast (con qualche eccezione). Sul piano registico a Ridley Scott non gli si può dire nulla, e per quanto riguarda gli attori, Fassbender è l'opposto dell'inespressività, sicuramente non spicca come in "Shame" ma sfodera quel sorriso sadico al momento giusto e sa essere essere commovente e straziante quando deve; Penelope Cruz ha avuto una piccola parte ma ha comunque fatto bene; Javier Bardem è impeccabile, oserei dire che è quasi sempre una garanzia questo attore; Cameron Diaz non mi è affatto dispiaciuta, finalmente un ruolo che non fosse quello dell'oca giuliva, in questo film è gelida, accattivante e, come prevedeva il suo ruolo, eccessivamente sexy. Forse l'unico ad avermi detto poco nulla è stato Brad Pitt.
Il difetto più grande di questo film credo sia la mancanza di spiegazioni e tutti quei salti logici che non trovano fondamenta. Manca di consequenzialità insomma!
I personaggi sono alquanto vuoti e l'unico che mi ha colpito è stato quello di Malkina (Cameron Diaz). Mi sono accorta nella seconda visione che il personaggio di Fassbender non ha nemmeno un nome, viene semplicemente chiamato "avvocato". Questi personaggi sono poco caratterizzati, hanno in comune solo quel voler sopravvivere a tutti i costi.
I dialoghi invece mi sono piaciuti, forse un po' troppo teatrali, ma perfettamente legati al concetto della caccia, dell'essere predatore e preda. Alla fine il film vuole approfondire la natura umana contrapponendola ed associandola a quella dell'animale (siamo poi così diversi?) ma è un ragionamento che si fa in seguito, non di certo mentre si guarda il film, anche perché la pellicola non rileva proprio nulla, come se dopo tutte quelle domande poste non sia altrettanto importante dare delle risposte.
Insomma, avrei apprezzato molto di più questo film se avesse fornito le giuste spiegazioni e non lasciato tutto al caso, all'ignoto anzi. Finisce per essere un film di genere con scene estremamente violente contrapposte a perle di saggezza che però non etichettano affatto il film come intellettuale, ma come un esercizio di stile e nulla di più.
Non so dargli un voto, mi ha delusa ma non di certo tanto quanto ha fatto "Prometheus". Non voglio considerare affatto finito Ridley Scott, in passato ha fatto grandi (grandissime) cose e dunque non lo crocifiggerò per tre pellicole scadenti, chi più chi meno.
Staremo a vedere se in futuro saprà ritornare agli anni d'oro.
Ciao Maury :)